mercoledì 12 settembre 2012

Taboulè di cous cous

Il cous cous è un piatto tipico del Nordafrica ma molto diffuso in tutto il mediterraneo.
In Sicilia - a San Vito Lo Capo - proprio nel mese di Settembre si svolge tutti gli anni il Cous Cous Fest rassegna enogastronomica dedicata a questo alimento.
A noi piace molto il taboulè, l'insalata fredda di cous cous con le verdure:  è un piatto saporito, colorato, fresco e facile da preparare e molto adatto per coinvolgere i bambini nella preparazione.
Ieri sera - a gran richiesta dei bimbi  - l'abbiamo preparato insieme. Non eravamo quasi neanche entrati in casa che già indossavano i loro grembiuli da cuochi.
La ricetta base prevede una dose di circa 50 g di cous cous a persona. Quello che di solito si trova al supermercato è già precotto.
Io ho imparato a farlo anni fa dallo Chef Kumalè  e quindi non lo annego nell'acqua bollente ma verso tutto in una grande ciotola e aggiungo mezzo bicchiere d'acqua a temperatura ambiente per volta, mescolandolo bene, sgranandolo con le mani e lasciandolo riposare per un pochino. Non deve diventare troppo colloso ma deve gonfiarsi al punto giusto.  Diciamo che indicativamente almeno un mezzo bicchiere ogni cento grammi, anche se io vado a 'occhio'.
Quando mi sembra pronto aggiungo sale o un po' d'olio extra vergine.
Già questa prima parte che comporta la necessità di impastare a mano e sgranare il cous cous piace molto ai bambini.
Poi ci sono tutti gli altri ingredienti da preparare, sminuzzare (occhio che i bimbi siano abbastanza grandi da non tagliarsi ma si possono anche usare coltelli di plastica o semplicemente le mani). Si può aggiungere quello che c'è disponibile in dispensa facendo attenzione ai colori!
Per il giallo, mais e peperone giallo tagliato a piccoli pezzi.
Per il rosso, pomodorini tagliati a spicchi e lasciati un po' scolare del liquido e peperone rosso.



Per il verde, olive tagluzzate, capperi, sedano e soprattutto una bella manciata di foglie di basilico e menta sminuzzate.

Poi vale quasi tutto: uvetta lasciata ammorbidire un po' in una ciotola d'acqua calda, filetti di acciuga, un po' di cipolla affettata e lasciata in acqua per perdere un po' del sapore troppo pungente, una mozzarella sbriciolata, ecc..
In base ai gusti personali e a quanto si trova in casa può variare molto il sapore.
Ecco il risultato finale e ... buon appetito.



lunedì 10 settembre 2012

Cosa farò da grande

"Che cosa volete fare da grandi? Perchè sapete bambini è bello avere grandi desideri e passioni e volere fortemente qualche cosa e credere che la si potrà avere"
"Tu cosa vuoi fare nanetto?"
"Io voglio fare il corridore!"
"E tu nanetta?"
"Io voglio fare la parrucchiera!"
"Allora anch'io voglio fare il parrucchiere!"
"Qualsiasi cosa decidiate di fare sappiate che bisogna anche darsi da fare per ottenerla, studiare o lavorare o allenarsi molto come gli atleli che avete visto all'Olimpiade"
"Perchè mi guardi così nanetta?"
"Allora non voglio fare niente, voglio fare come te... andare solo a lavorare"
......
"E tu nano grande?"
"Io voglio vincere le Olimpiandi nel nuoto, e poi quando ho smesso di nuotare voglio fare l'elettricista"
"Ma non volevi fare lo scienziato che studia gli insetti? Come il tuo migliore amico compagno di scuola che invece di giocare con le macchinine tiene in cameretta scarafaggi, ragni e grilli e anzi mette lo scarafaggio sulla macchinina e lo fa correre su e giù che sarebbe forse il caso di far intervenire la protezione animali, e dopo le vacanze di Pasqua ha portato in classe come souvenir una scolopendra viva?"
"No voglio fare l'elettricista come il  mio amico filippo"
Forse son più contenta...

domenica 9 settembre 2012

Scene di ordinaria lettura

Fra i buoni propositi che ho formulato per il 'nuovo' anno che comincia a settembre c'è quello di leggere di più con i bambini. Abbiamo tanti libri ma ultimamente abbiamo dedicato troppo poco tempo a leggere insieme. E poi abbiamo perso l'abitudine di leggere sul divano prima di andare a nanna sostituendola con la lettura in camera quando sono già nei loro letti. Ma non è la stessa cosa perchè non possono vedere le immagini dei libri o sfogliarli e se li leggo io mentre sono a letto si distraggono, vogliono VEDERE quello che sto raccontando e così via.
E allora dobbiamo riprenderci il tempo per leggere in salotto con la tele spenta e la luce da lettura.
Ognuno vuole che io legga un libro diverso e scelgono storie lunghe e quindi leggo qualche pagina per ciascuno.
Il nanetto stasera ha scelto per l'ennesima volta Re Leone e abbiamo mercanteggiato sul numero di pagine da leggere arrivando all'accordo di fermarci alla prima scena in cui il leoncino è già un po' cresciuto.
La nanetta prima non trovava il libro che assolutamente voleva leggere (la principessa e il ranocchio), poi non trovava il posto giusto dove sistemarsi sul divano, poi non voleva essere la seconda nel turno di lettura ma voleva essere l'ultima. Finalmente siamo riusciti a leggere la storia fermandoci anche qui quando la bimba protagonista appare diventata ormai giovane donna.
Il nano grande ha scelto niente meno che  il Corsaro Nero di Salgari in versione originale e integrale.
"Io lo leggo per conto mio, non serve che me lo leggi tu."
"Come vuoi, però a me fa piacere leggertelo"
"Allora intanto aspetto e ascolto mentre leggi agli altri.."
.....
"Se non leggi a me per ultimo allora me ne vado a dormire"
"Decido IO, che sono la mamma, a chi leggere e quando. Quindi tu non vai a dormire e leggo prima alla nanetta e poi a te"
..
Finalmente inizio a leggere il primo capitolo del Corsaro Nero in versione originale e integrale. Cerco di drammatizzare e descrivere la situazione come se stessimo vedendo un film e traduco in linguaggio comprensibile spiegando che è un libro scritto da un signore più di cento anni fa: dove le navi si chiamano come minimo 'vascelli' ma spesso 'legni' e i pirati si chiamano anche filibustieri e i corsari attaccavano le navi degli spagnoli cariche d'oro preso in america per portarlo in Spagna.
"E i corsari cosa se ne facevano dell'oro? lo riportavano in america?"
"No, se lo tenevano"
La drammatica vicenda del corsaro nero che apprende della morte di suo fratello il corsaro rosso ma soprattutto scoprire la presenza di un altro fratello detto corsaro verde, ha più che altro divertito il nano che cominciava a sbadigliare alla grande.
Finalmente abbiamo finito questo primo capitolo.
"Nel prossimo capitolo il corsaro nero andrà nella tana del nemico per recuperare il corpo del corsaro rosso"
"E perché? Ah, ho capito vuole tenerlo per ricordo!"
"Non esattamente...Comunque vedi che ho fatto bene a leggertelo io, è un po' complicato perchè è scritto in un italiano antico"
"Ma no io avrei capito tutto anche se l'avessi letto da solo"
Ma son proprio sicura che sia una lettura adatta? Mah... a me Salgari piaceva molto ma credo di averlo letto tutto alle medie!

sabato 1 settembre 2012

Socializzazione

La mia bimba nanetta, abituata ad avere a che fare sempre con due fratelli maschi, non vede l'ora di incontrare delle bambine con cui fare amicizia o giocare.
In questo senso ha una invidiabile capacità di farsi avanti con le bimbe che il suo piccolo radar intercetta, senza alcuna paura di essere respinta o rifiutata.
Se siamo ai giardinetti, dal pediatra o in qualsiasi altra situazione lei adocchia le potenziali amiche e parte alla riscossa.
Quando siamo stati due giorni al mare a trovare il fratello aveva individuato un gruppo di bimbe anche più grandi e ha cominciato a piazzarsi in mezzo a loro mentre giocavano in spiaggia imponendo in qualche modo la sua presenza.
Addirittura ha affrontato impavida le onde che - essendo lei più piccola - rischiavano di sommergerla, pur di seguire in acqua i suoi idoli. Solo con molta insistenza sono riuscita a convincerla a mettersi i braccioli.
Ormai con le labbra viola dal freddo l'intervento della nonna l'ha convinta a tornare a riva mentre i suoi nuovi amici continuavano imperterriti a giocare con la palla.
"Mamma puoi dire ai miei amici di uscire dall'acqua?"
...
Al parco giochi in pochi minuti se c'è in giro una bimba più o meno della sua età corre subito a cercarla e non la molla più.
Di solito viene bene accolta, per fortuna, ma è straordinario - per me - vedere come si butta senza timori, si intrufola, propone un gioco o si fa coinvolgere (se le bimbe in questione sono più grandicelle), se non sto attenta arriva a scroccare pezzi di merende anche dai genitori o nonni.
In questo è assolutamente diversa dai fratelli che sono più schivi e si fanno avanti molto più timidamente.